I bought this after seeing the ENO production a few weeks ago. As far as I'm concerned it is magnificent! I love the voices. Philippe Jaroussky was new to me I have to confess, but now we're going to see hmi at the Wigmore Hall later this year as a result of this recording. I love all the voices on this recording and the orchestra. I don't think the orchestra is too small. On the contrary I think Handel and his contemporaries have been destroyed by the Victorian tendency to perform everything on a large scale and destroy the intricacies of the counterpoint. When the horns suddenly launched forth at the ENO at the end of act one ( their only appearance) what little's left of my hair stood on end! This recording does the same. If you love the tune as much as I do, Handel very kindly used it again as the finale of his Concerti pour due cori No. 3.
Along with Rodelinde, this is the second Handel opera I have seen at the ENO both of which were great fun believe it or not. This recording is even better, and I cannot recommend it enough. I believe Gramophone Magazine raved about and I can hear why. Fantastic!!!
Handel: Partenope
George Frideric Handel
(作曲),
Riccardo Minasi
(指揮),
Il pomo d'oro
(オーケストラ),
Karina Gauvin
(演奏),
Philippe Jaroussky
(演奏),
Teresa Iervolino
(演奏),
Emoke Barath
(演奏),
John Mark Ainsley
(演奏),
Luca Tittoto
(演奏)
&
6
その他
形式: CD
仕様 |
価格
|
新品 | 中古品 |
CD, CD, インポート, 2015/11/6
"もう一度試してください。"
|
- |
¥3,192
|
¥2,705 | — |
CD, 2015/11/5
"もう一度試してください。"
|
3枚組 |
—
|
¥2,704 | ¥2,408 |
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登録情報
- Is Discontinued By Manufacturer : いいえ
- 製品サイズ : 13.31 x 13 x 1.91 cm; 280.09 g
- メーカー : Warner Classics
- EAN : 0825646090075
- 製造元リファレンス : 0825646090075
- レーベル : Warner Classics
- ASIN : B014E89S4W
- ディスク枚数 : 3
-
Amazon 売れ筋ランキング:
- 208,799位ミュージック (の売れ筋ランキングを見るミュージック)
- - 1,432位古典・バロック音楽
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- - 8,100位室内楽・器楽曲
- カスタマーレビュー:
カスタマーレビュー
5つ星のうち4.8
星5つ中の4.8
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Ken Speed
5つ星のうち5.0
A must for all Handel enthusiasts and anyone else who likes opera.
2017年5月19日に英国でレビュー済みAmazonで購入
1人のお客様がこれが役に立ったと考えています
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Michele
5つ星のうち5.0
Handel all'italiana
2016年2月26日にイタリアでレビュー済みAmazonで購入
Le opere italiane di Handel sono una sorgente di bellezza ancora in buona parte inesplorata; e non perché manchino le riproposte di questi titoli (che invero, negli ultimi anni, non si può davvero dire siano mancate), quanto perché interpretare queste musiche in maniera convincente è difficilissimo. Non basta la tecnica, né è sufficiente la bella voce: ci vogliono passione e, soprattutto, senso del teatro. E poiché il teatro di Handel appartiene a un'epoca ormai lontanissima, serve anche quella competenza storica che tutti gli interpreti del movimento filologico si presume che abbiano, ma che troppo spesso si tramuta in arido accademismo: benché non abbia difficoltà a dichiararmi perdutamente innamorato di Handel, devo dire che molte delle recenti incisioni discografiche dedicate alla sua musica operistica mi hanno strappato più di uno sbadiglio.
A mio parere, tra le tantissime registrazioni dei titoli operistici di Handel apparse negli ultimi anni, quelle davvero riuscite si contano sulle dite di due mani (e probabilmente non arrivano a dieci): hanno ottenuto buoni, spesso ottimi risultati specialmente William Christie e René Jacobs. Da qualche anno sono apparsi sulla scena Il pomo d'oro e il loro direttore Riccardo Minasi (chissà se un giorno qualcuno si deciderà a incidere l'interminabile opera di Cesti dalla quale presumo questo complesso abbia preso il nome), ed hanno subito sparigliato, per così dire. Tutte le loro incisioni operistiche hanno ottenuto dei premi (lo splendido "Tamerlano", o il "Catone in Utica" di Vinci) e non c'è dubbio che li abbiano meritati: a riprova di quanto affermo, consiglio di ascoltare come affrontano l'ouverture o le bellissime "sinfonie" che punteggiano l'opera che qui recensisco. Si tratta dell'ennesima prova che l'approccio all'italiana alla musica di Handel (già tentato con successo, per esempio, da Giovanni Antonini) è legittimo e garantisce grandi soddisfazioni.
Questa "Partenope" si può dire sia il coronamento della recente attività de Il pomo d'oro: il risultato è a mio avviso di assoluta eccellenza, anche grazie a un cast che difficilmente potrebbe essere migliore di questo. Primeggiano ovviamente Philippe Jaroussky (la sua resa della arie, con il supporto di un magnifico accompagnamento orchestrale. è perfetta) e Karina Gauvin; ma una graditissima sorpresa è il basso Luca Tittoto, dotato di un bel timbro ricco di armonici: dubito che Johann Gottfried Reimschneider, primo interprete di Ormonte, potesse aspirare a un successore migliore di questo.
In conclusione, considero questa "Partenope" una delle più belle incisioni handeliane recenti (che mette finalmente in pensione i venerandi dischi di Kuijken, che aveva inciso l'opera alla metà degli anni '70: rendiamo grazie al musicista belga per la pionieristica opera di riscoperta, ma è ora che vadano in soffitta).
A mio parere, tra le tantissime registrazioni dei titoli operistici di Handel apparse negli ultimi anni, quelle davvero riuscite si contano sulle dite di due mani (e probabilmente non arrivano a dieci): hanno ottenuto buoni, spesso ottimi risultati specialmente William Christie e René Jacobs. Da qualche anno sono apparsi sulla scena Il pomo d'oro e il loro direttore Riccardo Minasi (chissà se un giorno qualcuno si deciderà a incidere l'interminabile opera di Cesti dalla quale presumo questo complesso abbia preso il nome), ed hanno subito sparigliato, per così dire. Tutte le loro incisioni operistiche hanno ottenuto dei premi (lo splendido "Tamerlano", o il "Catone in Utica" di Vinci) e non c'è dubbio che li abbiano meritati: a riprova di quanto affermo, consiglio di ascoltare come affrontano l'ouverture o le bellissime "sinfonie" che punteggiano l'opera che qui recensisco. Si tratta dell'ennesima prova che l'approccio all'italiana alla musica di Handel (già tentato con successo, per esempio, da Giovanni Antonini) è legittimo e garantisce grandi soddisfazioni.
Questa "Partenope" si può dire sia il coronamento della recente attività de Il pomo d'oro: il risultato è a mio avviso di assoluta eccellenza, anche grazie a un cast che difficilmente potrebbe essere migliore di questo. Primeggiano ovviamente Philippe Jaroussky (la sua resa della arie, con il supporto di un magnifico accompagnamento orchestrale. è perfetta) e Karina Gauvin; ma una graditissima sorpresa è il basso Luca Tittoto, dotato di un bel timbro ricco di armonici: dubito che Johann Gottfried Reimschneider, primo interprete di Ormonte, potesse aspirare a un successore migliore di questo.
In conclusione, considero questa "Partenope" una delle più belle incisioni handeliane recenti (che mette finalmente in pensione i venerandi dischi di Kuijken, che aveva inciso l'opera alla metà degli anni '70: rendiamo grazie al musicista belga per la pionieristica opera di riscoperta, ma è ora che vadano in soffitta).

AE1
5つ星のうち5.0
Impresionante
2017年12月14日にスペインでレビュー済みAmazonで購入
Gran cd.. super buena grabación , la orquesta impecable y los solistas son todos de primerísimo nivel, me gustaría poder hacer una valoración como la de algunos usuarios que saben analizar todos los aspectos musicales yo simplemente disfruto con la musica
.
.

Cetalir
5つ星のうち5.0
Magnifique !
2016年1月2日にフランスでレビュー済みAmazonで購入
Partenope est probablement l'un des opéras de Handel les moins connus alors qu'à l'écoute, on découvre une partition absolument sublime et probablement parmi les toutes meilleures productions lyriques du grand compositeur. Voici un opéra qui, au plan stylistique, trancha complètement avec ce que Handel avait produit jusque là pour ne pas parler de ses contemporains. Parmi eux, Vinci qui, en 1725 avait composé un opéra portant le même titre et tiré du livret de Stampiglia et qui poussa visiblement Handel à se décider à se mettre lui aussi à l'ouvrage. On peut également signaler la première réalisation lyrique tirée de ce même livret par Luigi Mancia, à Naples, en 1699.
Il faut dire que, pour une fois, les maîtres de musique disposaient d'un texte et d'une intrigue moins niaise que les productions de l'époque. Combinant poésie et les inévitables rebondissements et changements d'humeur, Stampiglia produisit un support très ramassé dans le temps et totalement focalisé sur l'importance du sentiment amoureux, la fidélité, la trahison, la bravoure et, surtout, un jeu de séduction incessant et produisant des ravages dans les coeurs et les esprits.
Tout ceci a permis à Handel de réaliser une partition enchanteresse, toute en finesse, très subtile et, souvent, d'une poésie et d'une légèreté qui confinent au sublime. On remarquera en particulier les divers aria accompagné du violon solo tout en dentelles, totale innovation dont je ne suis pas certain qu'elle ait été ensuite reprise par lui (en tous cas, pas dans l'ensemble des opéras que je connais de lui pour sûr).
L'autre innovation consiste en des récitatifs généralement très courts (à l'exception de la scène finale où tout se dénoue au bout de dialogues qui vont provoquer incompréhension, stupeur puis soulagement de la vérité révélée) débouchant rapidement sur de longs aria et quelques très belles parties à voix multiples.
L'interprétation donnée ici repose sur la version originale de 1730 toutefois complétée d'une sinfonia et de trois airs pour Armindo ayant visé à mettre en valeur la star de la production révisée de 1737. On trouvera aussi en toute fin du troisième CD la version alternative de la longue scène finale tirée de cette même version révisée de 1737 et se concluant sur un air d'Arsace avant le choeur final.
Erato a réuni pour le présent enregistrement un ensemble d'interprètes de toute beauté. Karina Gauvin a gagné encore en présence apportant une rondeur à son timbre qui font d'elle une Partenope idéale. Elle délivre l'un des rares contre-ut que Handel ait jamais semés dans ses partitions avec une facilité sidérante. Philippe Jaroussky, après un ou deux airs qui manquent un peu d'implication dramatique bien qu'irréprochables au plan technique, finit par endosser son rôle de façon fort convaincante et touchante avec des airs tristes à vous donner la chair de poule. Le reste de la distribution lyrique est elle aussi irréprochable et révèle, en particulier, une mezzo-soprano, Teresa Iervolino, au timbre chaud et fort convaincante.
Riccardo Minasi conduit la petite formation baroque Il Pomo D'Oro avec l'énergie nécessaire et un sens des piano remarquable lorsque la partition exige douceur et couleurs. C'est techniquement impeccable et musicalement grandiose.
Tout cela est superbement enchâssé dans une prise de son top niveau finissant de faire de cette version LA référence d'un catalogue qui ne comptait jusqu'ici que deux autres versions (principalement Kujiken en 79 puis Curnyn 2005).
Il faut dire que, pour une fois, les maîtres de musique disposaient d'un texte et d'une intrigue moins niaise que les productions de l'époque. Combinant poésie et les inévitables rebondissements et changements d'humeur, Stampiglia produisit un support très ramassé dans le temps et totalement focalisé sur l'importance du sentiment amoureux, la fidélité, la trahison, la bravoure et, surtout, un jeu de séduction incessant et produisant des ravages dans les coeurs et les esprits.
Tout ceci a permis à Handel de réaliser une partition enchanteresse, toute en finesse, très subtile et, souvent, d'une poésie et d'une légèreté qui confinent au sublime. On remarquera en particulier les divers aria accompagné du violon solo tout en dentelles, totale innovation dont je ne suis pas certain qu'elle ait été ensuite reprise par lui (en tous cas, pas dans l'ensemble des opéras que je connais de lui pour sûr).
L'autre innovation consiste en des récitatifs généralement très courts (à l'exception de la scène finale où tout se dénoue au bout de dialogues qui vont provoquer incompréhension, stupeur puis soulagement de la vérité révélée) débouchant rapidement sur de longs aria et quelques très belles parties à voix multiples.
L'interprétation donnée ici repose sur la version originale de 1730 toutefois complétée d'une sinfonia et de trois airs pour Armindo ayant visé à mettre en valeur la star de la production révisée de 1737. On trouvera aussi en toute fin du troisième CD la version alternative de la longue scène finale tirée de cette même version révisée de 1737 et se concluant sur un air d'Arsace avant le choeur final.
Erato a réuni pour le présent enregistrement un ensemble d'interprètes de toute beauté. Karina Gauvin a gagné encore en présence apportant une rondeur à son timbre qui font d'elle une Partenope idéale. Elle délivre l'un des rares contre-ut que Handel ait jamais semés dans ses partitions avec une facilité sidérante. Philippe Jaroussky, après un ou deux airs qui manquent un peu d'implication dramatique bien qu'irréprochables au plan technique, finit par endosser son rôle de façon fort convaincante et touchante avec des airs tristes à vous donner la chair de poule. Le reste de la distribution lyrique est elle aussi irréprochable et révèle, en particulier, une mezzo-soprano, Teresa Iervolino, au timbre chaud et fort convaincante.
Riccardo Minasi conduit la petite formation baroque Il Pomo D'Oro avec l'énergie nécessaire et un sens des piano remarquable lorsque la partition exige douceur et couleurs. C'est techniquement impeccable et musicalement grandiose.
Tout cela est superbement enchâssé dans une prise de son top niveau finissant de faire de cette version LA référence d'un catalogue qui ne comptait jusqu'ici que deux autres versions (principalement Kujiken en 79 puis Curnyn 2005).

jacques durivage
5つ星のうち5.0
la voix lumineuse de Karina Gauvin fait toujours merveille dans ...
2015年12月3日にカナダでレビュー済みAmazonで購入
la voix lumineuse de Karina Gauvin fait toujours merveille dans Handel.Secondée par Jaroussky virtuose.leurs duos sont éblouissants.Excellents
chanteurs pour les seconder,Minasi et son IlPomo d.Oro véhicule une énergie contagieuse nous faisant redécouvrir cet opéra.Recommandé
chanteurs pour les seconder,Minasi et son IlPomo d.Oro véhicule une énergie contagieuse nous faisant redécouvrir cet opéra.Recommandé
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